La remote execution rende smart i lavori pesanti

Home / Blog / Work / La remote execution rende smart i lavori pesanti17 Settembre 2020La remote execution rende smart i lavori pesanti

Abbiamo capito che smartworking e lavoro da remoto non sono la stessa cosa, ma siamo convinti che riguardino più tipicamente quella fetta di popolazione che lavora nei servizi o che ha a che fare con attività dove l’aspetto immateriale o digitalizzabile è preponderante. Vero. Com’è vero che ci sono tantissime attività che, all’opposto, non possono beneficiare di questa opzione. A dire il vero esistono territori ibridi, rappresentati anche dalle startup digitali, che di basano su un mix di presenza e remotizzazione. Come nel caso del delivery in ambito alimentare: mai come ora possiamo ordinare da casa tramite un’app un pasto preparato in un locale mai visitato in precedenza e scoperto grazie a mappe o filtri di selezione, ma a portarcelo sarà necessariamente un fattorino in carne, ossa e bicicletta.

Se la mettiamo così, il futuro del lavoro appare strettamente alla mobilità e sarà appannaggio di figure lavorative quali impiegati amministrativi, consulenti o manager. Difficile, almeno ad una prima riflessione, immaginarci professioni quali il manutentore o il muratore svolte “in assenza”. Ma quello che appare altamente improbabile assume contorni più sfumati, e in una visione 4.0, dove la digitalizzazione assume un ruolo centrale nella definizione dei processi lavorativi anche attività “fisiche” potrebbero cambiare radicalmente le loro prassi.

Lavori pesanti eseguiti da remoto

In realtà alcune attività di manutenzione sono già da tempo remotizzate, anche se spesso in una condizione mista di superivisione (remota) dei sistemi informatici che controllano i macchinari al quale si aggiunge l’intervento in presenza dell’operatore. Ad esempio per sostituire o riparare un pezzo mancante, o ancora ricaricare un serbatoio ormai vuoto. In questi casi l’intervento può avvenire anche tramite smart glasses o visori per la realtà aumentata, con il tecnico esperto che da remoto indica e segnala i punti nei quali intervenire. Ma ancora siamo legati ad una situazione in presenza.

Lo scenario sul quale vorremmo invece lanciare un primo sguardo è quello che prevede l’esecuzione dell’intero processo di lavorazione da remoto. È possibile? Sì, e si tratta di qualcosa che sta già accadendo e che potrebbe diffondersi in maniera significativa. Il termine che si sta affermando in questo caso è quello di remote execution, che si affianca al monitoraggio remoto, citato in precedenza e non va confusa con l’esecuzione remota si applicativi su un server (se fate una ricerca in rete, è più facile che vi compaia questa seconda interpretazione).

Il riferimento è quindi all’attivazione e realizzazione di procedure lavorative “fisiche”, cioè la movimentazione di macchinari, da una postazione remota, cioè non in azienda. Una visione di questo genere applicato al manifatturiero avanzato rientra a pieno titolo nei piani di Industria 4.0. Possiamo quindi immaginarci delle tute blu smart, che continuano nelle loro attività senza fermare la produzione e senza correre rischi per la loro salute? Probabilmente si.



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