Web design e sviluppo di un sito

Home / Blog / Work / Web design e sviluppo di un sito7 Gennaio 2021Web design e sviluppo di un sito

Dalla nascita del world wide web, il design dei siti è diventato sempre più rilevante. A rivedere oggi un sito degli anni ’90, ad esempio usando la wayback machine di Archive.org, sorrideremmo per la sua semplicità, per non dire bruttezza. Agli albori, le tecnologie per mostrare contenuti in rete erano più semplici di quelle attuali e chi si occupava di sviluppo web aveva competenze e sfaccettature minori. Vediamo questa evoluzione tecnologica e professionale. Il Web Master (termine oggi desueto, usato perlopiù in quel periodo), all’inizio degli anni ‘90, utilizzava le prime versioni dei codici HTML e CSS, entrambi  ancora limitati e non pensati per un web interattivo, e creava delle interfacce su cui gli utenti navigavano e con i cui contenuti interagivano. Si trattava, comunque, di un’interazione molto limitata, con semplici link e bottoni di selezione. In questa fase, non c’era ancora la minuziosa cura dei dettagli che oggi caratterizza tutti i siti web: l’aspetto estetico andava in secondo piano rispetto alla funzionalità, che era tutta da testare, e si era ancora in un periodo storico estremamente lontano da concetti avanzati di User Interface e User Experience.

A distanza di poco più di vent’anni, lasso di tempo enorme per la velocità con cui Internet e il progresso mutano la realtà digitale, le cose sono radicalmente cambiate. L’incremento incessante di attività tramite mezzi digitali, il sito aziendale anzitutto e piattaforme web-based, ma anche da parte di una moltitudine sterminata di utenti privati, ha portato ad un’evoluzione delle tecnologie legate al web, con la conseguente diversificazione delle competenze e delle figure professionali che se ne occupano, arrivando a identificare ruoli diversi per la cura dell’estetica e per la programmazione.

Il programmatore puro, ovvero il conoscitore delle logiche e dei linguaggi di programmazione (in questo caso destinati al web, come JavaScript), è una figura professionale le cui competenze sono essenziali per la costruzione di un sito, ma che da sole rischiano di non essere sufficienti per portare a compimento un lavoro che non sia solo funzionante, ma anche semplice da usare per chiunque e bello da vedere.

IL DESIGN SUL WEB

Si parla quindi di Web Developer quando ci si riferisce ad un programmatore puro, con una mentalità fortemente rivolta alla logica e all’efficienza del prodotto-sito, il Web Designer invece è da intendersi come un creativo nel senso più classico del termine, con un’attenzione rivolta all’estetica, al bello e alla sensibilità dell’utente. È altresì doveroso, però, affermare come la realtà lavorativa abbia portato queste figure ad intrecciarsi e a far sì che le loro competenze si sviluppassero su più fronti (ovvero facendo diventare il developer un po’ designer, e soprattutto il designer un po’ programmatore).

Per analizzare meglio queste etichette e le loro differenze, abbiamo intervistato Francesco Tosi, che tra le altre attività è anche il web designer dei siti di YATTA!. Francesco ha una formazione e un passato lavorativo da architetto, partendo dall’apertura di uno studio quando era ancora solo studente, la sua crescita professionale lo ha condotto a intervenire alla conferenza mondiale degli architetti e ad essere selezionato tra i migliori cinque architetti Under 35 d’Europa dal MOMA di New York. Successivamente, con un cambio di rotta, ma sempre all’interno di una visione da progettista, ha deciso di intraprendere un percorso ricerca del bello nel web, diventando appunto un web designer.

Cominciando proprio dalla sua definizione professionale, lo stesso Francesco ha ammesso che non è semplice trovare una nomenclatura ben delineata: “Faccio fatica a trovare un’etichetta per definirmi, perché su internet tutto si evolve molto rapidamente. In generale, ho preferito adottare la specificazione di web designer, anche se appartiene ad una vecchia categorizzazione dei ruoli e non comprende veramente tutto ciò che faccio. Le mie competenze, infatti, sono trasversali, perché mi occupo di design, di progettazione e anche sviluppo dei siti web. Li creo da zero e cerco di renderli belli e utilizzabili”.

E, a proposito di differenze tra ruoli, Francesco conferma le differenze tra professioni, così come le abbiamo descritte in precedenza: “Se ci atteniamo alle definizioni strette, il Web Developer è un programmatore puro, manipola i codici di scrittura e crea un sito che sia fruibile, senza curarsi di quanto sia bello o semplice da usare. Il Web Desiger, invece, disegna le interfacce più belle possibili. È un ruolo, almeno in teoria, strettamente legato all’estetica di un sito. Tuttavia, quello che oggi Internet e il mercato del lavoro ci insegnano è che, nel tempo”.

Le definizioni cambiano, innanzitutto, a seconda di ciò che viene richiesto: “Più competenze ha un professionista e meglio è, perché i clienti preferiscono avere a che fare con una sola persona anziché con un team composto da più elementi specializzati. Inoltre, sono i professionisti stessi che, aggiornandosi e allargando le loro conoscenze, evolvono il proprio modo di lavorare ed escono dai confini di una semplice definizione. Il paradigma di Internet consiste proprio in questo. Se un Web Designer puro creasse la migliore interfaccia possibile, ma che non fosse funzionale alle esigenze del front-end e difficile da usare il lavoro perde tutto il suo valore. Per questo serve anche che acquisisca competenze in termini di sviluppo e User Experience”. Sulla User Experience torneremo in seguito per chiarirne gli ambiti di riferimento.

PROFESSIONE WEB DESIGNER

La testimonianza di Francesco Tosi, in questo caso, risulta determinante per capire cosa fa in concreto, definizioni a parte, un Web Designer. Dal momento in cui un sito viene “pensato” con il cliente nell’indispensabile fase di co-progettazione a quando viene pubblicato, i passaggi sono tanti: “In linea generale, interagisco sempre con clienti le cui esigenze e idee sono ben chiare e definite. Per questo, prima di tutto, nel mio lavoro serve tanta psicologia. Chiacchiero molto con i miei clienti per capire quali siano le necessità strutturali del progetto e come vorrebbero che il prodotto si articoli. Ascoltarli e capire quali variabili sono più adatte è fondamentale. Dopo la fase di analisi delle esigenze, si passa all’ideazione del progetto. Prima, si lavora prima al wireframe, una bozza grafica che rappresenta la base dell’idea. È un proto-sito fatto per schemi (anche su carta, a matita), nel quale si analizzano il posizionamento dei contenuti e la user experience. Non è uno step facile, per via del contesto poco sviluppato digitalmente in cui ci troviamo: i clienti hanno poca capacità di astrazione e concordare tutti questi aspetti rappresenta il momento più, delicato. Per procede in questo senso, è necessaria anche una comparazione dei siti concorrenti e di un benchmark più esteso”.

Dopo che l’idea prende vita definitivamente, si arriva alla parte creazione concreta del prodotto: “A questo punto, cerco di sviluppare ipotesi grafiche da proporre al cliente per capire verso quale soluzione dirige le sue preferenze. Contestualmente, lo sviluppo del sito può avvenire in vari modi. Io, ad esempio, uso WordPress per la pura e semplice gestione dei contenuti. I template commerciali preferisco non utilizzarli. Il mio desiderio è costruire il front-end da zero, secondo il gusto più vicino al cliente, per renderlo soddisfatto e non consegnargli qualcosa che può ritrovare, in forma simile, in giro per il Web. Dopo averlo messo in un dominio di prova e limato, insieme al cliente, gli ultimi dettagli, il sito si completa con tutti i contenuti. Poi, si insegna al cliente a gestirlo e ad aggiornare i contenuti. Io mi limito a fare eventuale manutenzione tecnica quando il cliente ne ha bisogno”.

IL VALORE DELLA USER EXPERIENCE

La vera attività di web designer come Francesco è quella di progettare siti su misura e alla portata di utenti anche poco digitalizzati. La vera forza di un sito, come si sarà capito da quanto detto finora, non è tanti la sua bellezza, che pur conta, ma la sua capacità di essere utilizzato in modo pratico e veloce (aspetto solo limitatamente tecnico). È la cura della User Experience a fare la differenza. La web designer Anna Franchin definisce la User Experience come “tutto ciò che ha a che fare con l’esperienza vissuta da una persona (utente) nel momento in cui sta usufruendo di un bene o di un servizio”. All’inizio, come ci spiega anche Francesco, i primi siti erano veramente poco curati. L’interfaccia grafica era tutt’altro che bella e spesso difficile da usare. Con lo sviluppo del mondo digitale e l’avvicinarsi di un numero sempre maggiore di utenti, è aumentata anche la necessità di rendere tutto più facilmente fruibile. La User Experience è di fondamentale importanza, perché l’esperienza nell’utilizzo del sito influenza la qualità dell’esperienza totale in maniera determinante. Se il sito fosse un essere vivente, la User Experience sarebbe la sua testa, il suo cervello. Consiste in come si comporta il sito verso l’utente, il vero motore, il flusso dell’esperienza. In e-commerce, è l’aspetto più importante e deve essere modellato in base ai singoli siti e prodotti che li caratterizzano. È un argomento molto complesso, perché si basa su tantissimi elementi di neuromarketing. La regola aurea, in sintesi, è che i siti devono essere accessibili, facili da usare, perché i clienti devono vivere un’esperienza positiva.

Alla luce di tutto questo le precise definizioni professionali assumono un valore meno rilevante e emerge tutto il portato dell’esperienza professionale e di quanto e come il mercato modelli le competenze. E’ giusto comprendere che costruire un’esperienza positiva per gli utenti necessita di un intreccio di aspetti che all’inizio sembravano appartenere a contesti e ruoli differenti. La User Experience non rappresenta solo la semplificazione dei servizi, ma il nuovo modo di fruirli. Il suo sviluppo e il suo ruolo rappresentano il passaggio da un’epoca ad un’altra, dove bellezza e usabilità di un sito devono coesistere.

PER APPROFONDIRE



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