Video sui social: sempre più professionali

Home / Blog / Work / Video sui social: sempre più professionali6 Gennaio 2022Video sui social: sempre più professionali

Chiunque abbia un profilo sui social network ha notato negli ultimi anni la grandissima presenza di contenuti video in costantemente in aumento. Questi rappresentano un modo diretto per parlare ai propri utenti, per far emergere e diffondere i valori aziendali.

Il video marketing nel digitale è uno degli strumenti di promozione e diffusione di informazioni più importanti oggi. Per questo tutte le aziende e le testate giornalistiche si stanno aggiornando.

Una tendenza già in atto

Tutti i social media stanno favorendo sempre di più i contenuti video. Questo spinge i content creator a preferirli rispetto a post scritti o con immagini statiche. L’algoritmo dei social media si aggiorna spesso, quindi è importante capirne le modifiche e assecondarle.

Già nel 2016, Cisco aveva previsto che i video sarebbero stati la forma di contenuto più diffusa negli anni a seguire.

In generale, la possibilità di fare “stories” è stata aggiunta in quasi tutti i canali. L’idea nasce sicuramente dal social Snapchat, caduto in disuso in Italia. L’importanza che hanno questi contenuti spinge a creare video molto brevi (su Instagram una storia dura 15 secondi). Bisogna inoltre considerare che la maggior parte dei contenuti è fruita da mobile, su cui si adattano meglio video brevi e mobile friendly.

Quasi tutti i brand ormai hanno una propria pagina su almeno una piattaforma social, per promuovere i propri prodotti. Data quindi la grande concorrenza, ognuno cerca soluzioni originali e creative, arrivando spesso a creare delle brevi tendenze. Tra i generi di video più utilizzati al momento ci sono gli stop motion ed i timelapse.

Uno dei fattori che ha portato ai maggiori cambiamenti è stata la realizzazione che il pubblico è sempre sottoposto a contenuti. Si parla da anni di content overload per indicare il fatto che siano presenti molti – troppi – post, articoli, informazioni. Per un utente diventa difficile selezionare ciò che è importante o interessante per lui, ed è problematico anche capire quali contenuti siano fake news. Di fronte a questa situazione, per imporre i propri contenuti bisogna attirare l’attenzione con post corti, freschi, fruibili per tutti. Per andare incontro a quest’ultima necessità, ad esempio, è stata molto rivalutata l’importanza dei sottotitoli nei video per i social. Uno stesso filmato inoltre va adattato a seconda del social network di riferimento. Instagram e Facebook privilegiano – e quindi danno più visibilità – contenuti verticali, mentre YouTube quelli orizzontali.

Videogiornalismo

Anche le testate giornalistiche stanno incrementando la loro presenza sui social, privilegiando i contenuti video. Il Post, la Repubblica, Sky TG ad esempio pubblicano molti video sul loro sito, che poi vengono condivisi sulle loro pagine social. Testate nate in anni recenti, come VD News, hanno basato da subito la loro attività su un palinsesto video fortemente presente sui social, anche su Tik Tok.

Inoltre sono stati istituiti diversi corsi di videogiornalismo, a testimoniare l’importanza che sta assumendo questo tipo di contenuti. Ciò va di pari passo con il fatto che molti utenti ormai si informano soprattutto online, dove i servizi sono quasi completamente gratuiti e si ha facilmente accesso alle news, anche in tempo reale.

La lunghezza consigliata per un video può essere influenzata dal valore qualitativo del contenuto, ma in generale il tempo che un utente dedica a guardare un video online è molto limitato. Infatti molti video di infotainment durano circa un minuto, e in generale si cerca di non superare i 5 minuti. I contenuti devono rispettare questo dato, motivo per cui è difficile trovare video di approfondimento, si punta principalmente sull’efficacia.

Chi crea questi video? Montatore video e video maker

Dietro moltissimi di questi contenuti ci sono delle figure specifiche: montatore e video maker. Qualche rara eccezione si trova in realtà piccole, influencer, youtubers – che spesso cercano di creare in modo indipendente i contenuti e si occupano da soli di tutti gli aspetti.

Un montatore esegue operazioni di montaggio video, selezionando le sequenze migliori, ordinandole, ed elaborando la versione definitiva del prodotto audiovisivo. È una figura che compare in molti settori; come cinema, televisione, giornalismo, pubblicità.

A volte è richiesto che montatore video e operatore siano la stessa persona, che quindi si occupa anche delle riprese vere e proprie. In questo caso si parla allora di video maker.

Intervista a Flavio Chioda

Abbiamo parlato dei cambiamenti in corso con Flavio Chioda (classe 1998), videomaker per Sky Italia.

Secondo Chioda, i contenuti video sono più immediati sia rispetto agli articoli scritti che alle immagini fotografiche. Permettono inoltre di articolare temporalmente la narrazione, non limitandosi al singolo istante. Sotto questo punto di vista possono essere quindi considerati più informativi.

Oggi le aziende scelgono le nuove tecnologie per presentare servizi in maniera dettagliata e precisa. Come abbiamo già visto per quanto riguarda il lavoro del photo editor, anche la professione di video maker è cambiata molto nel corso degli anni. Grazie all’aumento della tecnologia è più facile registrare un video di qualità, anche con il proprio smartphone. Per questo sembra che chiunque possa contribuire alla creazione di contenuti di qualità, ma avere delle figure formate professionalmente è ancora una garanzia migliore. Infatti, oltre alle conoscenze che servono per fare delle ottime riprese, sono necessarie altre soft skills legate alla conoscenza della propria testata, e all’esperienza nella creazione di contenuti per i diversi social.

Anche la preferenza dei social media verso i contenuti video ha portato a dei necessari cambiamenti nel lavoro di Chioda. Dato che essi sono privilegiati dall’algoritmo, le aziende vanno incontro a questa tendenza. A volte risultano dei contenuti forzati, che sarebbero stati più incisivi se presentati in modo differente, ma lo strumento del video offre moltissime possibilità creative.

“Fino a pochi anni fa i video venivano realizzati quasi solamente in formati orizzontali – per la televisione e schermi del computer – ora si prediligono video verticali per stories e post. Bisogna cambiare il modo di pensare al video che si vuole registrare e proporre al pubblico.

L’obiettivo di quando si progetta e crea un contenuto video per un social network è di creare engagement. Questo si ottiene con contenuti informativi, ma soprattutto coinvolgenti e divertenti.

Per questo il montaggio deve subito catturare l’attenzione dello spettatore, nei primi 3 secondi di visione. Non ci possono essere lunghe pause e deve essere tutto condensato, anche perché c’è quasi sempre un limite di tempo da rispettare.”

Inoltre la figura professionale del montatore video non è più definita solo dal montaggio, spesso bisogna aggiungere anche competenze grafiche. Il prodotto che si offre deve essere il più completo possibile. Essere sia videomaker che video editor permette di avere una prospettiva diversa e di pensare direttamente al video completo – composto pre produzione, riprese e post produzione.

Per approfondire

cover image credit: Smithsonian (Accession number: 1976-103-79)

Chiara Giulia Stoppa



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